L'attuale crisi sta mettendo in ginocchio l'intero sistema economico mondiale, basato, a mio avviso, solo ed esclusivamente sul consumismo.
Da sempre, tutti i paesi occidentali e sviluppati, hanno posto fiducia e speranza nel sistema economico e finanziario degli Stati Uniti d'America; ma già nel 1968 c'era chi, poco prima di diventare presidente americano, pronunciava queste parole:
"Con troppa insistenza e per troppo tempo abbiamo sottomesso le qualità personali e i valori della comunita' all'unico fine di accumulare sempre più ricchezze materiali. Il nostro Prodotto Interno Lordo è ora stimato in 800 miliardi di dollari l'anno. Ma quel Prodotto Interno Lordo, se valutiamo gli Stati Uniti d'America in base ad esso, ebbene quel Prodotto Interno Lordo comprende l'inquinamento dell'aria, la pubblicita' delle sigarette e le ambulanze per sgombrare le nostre autostrade dalle carneficine dei fine-settimana. Comprende anche le serrature speciali per le nostre porte di casa, e le prigioni per coloro che cercano di forzarle. Mette in conto l'abbettimento delle sequoie e il dissolversi delle nostre bellezze naturali nel caos urbanistico. Cresce con la produzione di napalm, missili e testate nucleari e dei mezzi corazzati usati dalla polizia per sedare le sommosse nelle nostre città.
Comprende fucili e coltelli usati dagli assassini e i programmi televisi che inneggiano alla violenza per vendere giocattoli ai nostri figli. Ma il PIL non tiene conto della salute dei nostri bambini, della qualità della loro educazione o della gioia dei loro momenti di svago. Non comprende la bellezza della nostra poesia o la solidità dei valori familiari, l'intelligenza del nostro dibattere o l'onestà dei nostri pubblici dipendenti. Non tiene conto né della giustizia nei nostri tribunali, né dell’equità nei rapporti fra di noi. Il Pil non misura né la nostra arguzia né il nostro coraggio, né la nostra saggezza né la nostra conoscenza, né la nostra compassione né la devozione al nostro paese.
In breve, tiene conto di tutto...tranne ciò che rende la vita veramente degna di essere vissuta.Da sempre, tutti i paesi occidentali e sviluppati, hanno posto fiducia e speranza nel sistema economico e finanziario degli Stati Uniti d'America; ma già nel 1968 c'era chi, poco prima di diventare presidente americano, pronunciava queste parole:
"Con troppa insistenza e per troppo tempo abbiamo sottomesso le qualità personali e i valori della comunita' all'unico fine di accumulare sempre più ricchezze materiali. Il nostro Prodotto Interno Lordo è ora stimato in 800 miliardi di dollari l'anno. Ma quel Prodotto Interno Lordo, se valutiamo gli Stati Uniti d'America in base ad esso, ebbene quel Prodotto Interno Lordo comprende l'inquinamento dell'aria, la pubblicita' delle sigarette e le ambulanze per sgombrare le nostre autostrade dalle carneficine dei fine-settimana. Comprende anche le serrature speciali per le nostre porte di casa, e le prigioni per coloro che cercano di forzarle. Mette in conto l'abbettimento delle sequoie e il dissolversi delle nostre bellezze naturali nel caos urbanistico. Cresce con la produzione di napalm, missili e testate nucleari e dei mezzi corazzati usati dalla polizia per sedare le sommosse nelle nostre città.
Comprende fucili e coltelli usati dagli assassini e i programmi televisi che inneggiano alla violenza per vendere giocattoli ai nostri figli. Ma il PIL non tiene conto della salute dei nostri bambini, della qualità della loro educazione o della gioia dei loro momenti di svago. Non comprende la bellezza della nostra poesia o la solidità dei valori familiari, l'intelligenza del nostro dibattere o l'onestà dei nostri pubblici dipendenti. Non tiene conto né della giustizia nei nostri tribunali, né dell’equità nei rapporti fra di noi. Il Pil non misura né la nostra arguzia né il nostro coraggio, né la nostra saggezza né la nostra conoscenza, né la nostra compassione né la devozione al nostro paese.
Robert Kennedy, 18 Marzo 1968 - Università del Kansas
Robert Kennedy fu assassinato a Los Angeles neanche 3 mesi dopo, il 6 giugno del 1968.
1 commento:
Mettiamo da parte le divisioni e tutti insieme FACCIAMO per il bene di Forza d'Agro' suoerando divisioni,rancori,critiche sterili che non producono nulla dieci anni,gli ultimi,non hanno prodotto nulla,solo dei giovani imprenditori si sono,tra mille difficolta',prodigati per migliorare l'economia del territorio,voltiamo pagina e finalmente creiamo qualcosa di buono e durevole.Io ci credo.Giuseppe Consonni
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